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Venti di destra in Europa, ma quanti euroscettici

da Redazione

In Italia Berlusconi non sfonda il tetto del 40%, crollo del PD (-6%). Ecco l’esito delle consultazioni europee, caratterizzate da un record astensionistico.

In Europa sale il vento del centro destra, della destra, dei conservatori, e dei movimenti xenofobi o euroscettici. Crollo delle sinistre in Francia, Germania e Spagna. Tracollo laburista in Inghilterra, risultato peggiore del dopoguerra. A sorpresa, decisa affermazione dei Verdi e delle liste ambientaliste. Poul Nyrup Rasmussen, leader del Partito socialista europeo (il gruppo che a Strasburgo riunisce la maggior parte delle forze progressiste, a cui si dovrebbe affiancare un altro gruppo su iniziativa del PD italiano, guarda in faccia la sconfitta: “Gli elettori dei socialisti sono rimasti lontani dalle urne, servono nuove strategie e nuove idee per il futuro”. In Italia esultano Di Pietro e Bossi, non se la passa male Casini. Berlusconi, non sfonda il muro del quaranta per cento, anzi arretra di due punti rispetto alle politiche, Franceschini perde sei punti ma evita in qualche modo l’estinzione annunciata del PD. Le ali estreme destre e sinistre non ce l’hanno fatta a superare la soglia del 4%. Anche Pannella rimane fuori. Il Movimento del Governatore siciliano Lombardo, che si era presentato con Storace, in Sicilia fa il pieno, oltre il 15%, anche se non raggiunge il quorum per l’Europa. Sembra un’Italia che non vuole ridursi al bipartitismo. Da una parte, non molla Berlusconi ma crea un contrappeso forte con la Lega. Dall’altra, non affonda il PD ma raddoppia l’IDV di Di Pietro: una parte consistente dell’elettorato di sinistra sembra preferire l’opposizione di grana grossa del Contadino, o l’astensionismo, all’impalpabilità di un partito ancora tutto da costruire nella leadership e nell’identità. I dati europei sulla percentuale dei votanti stabiliscono un nuovo record dell’astensionismo: 43,09%. In Italia al 66,5% l’affluenza alle urne (nel 2004 era del 72,9%): la percentuale di votanti è stata più alta rispetto a tutti gli altri paesi europei. All’Aquila, dove ad urne aperte c’é stata una nuova scossa di terremoto, ha votato il 27,9%, contro il 73,1 del 2004.

Saverio Mercadante

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