Letti per voi: "Un’ultima stagione da esordienti", di Cristiano Cavina.
In questo periodo può capitare spesso di sentir parlare di Cristiano Cavina, uno scrittore romagnolo candidato al prestigiosissimo premio Strega con il libro “I frutti dimenticati” (Marcos y Marcos). Ma Cavina è anche l’autore di “Un’ultima stagione da esordienti”, una storia semplice, scorrevole. Ed epica. Questo è l’incredibile: che 219 pagine, dedicate a un gruppo di tredicenni di provincia che passano l’estate a giocare a calcio sul ghiaino e che in campo indossano magliette con il numero scucito sulla schiena, possano essere tanto epiche. Sarà lo stile, leggero e spontaneo, sarà che parla di vicende vissute sulla pelle, sarà che niente è più totalizzante di una passione adolescenziale, fatto è che il campionato di calcio di questi ragazzi diventa un archetipo di facce, speranze e modi di affrontare la sorte. E man mano che leggi, non hai più sotto gli occhi una carrellata di personaggi ma di destini. E il destino un po’ fa ridere, un po’ commuove, e un po’ ti andrebbe di cambiarlo. Ma quando hai tredici anni ti va di viverlo e basta, perché domani è solo un’altra partita, perché domani è ancora un’altra partita, e ci metterai solo e semplicemente tutto te stesso. Non perché così si deve fare. Ma perché non conosci altro modo di giocare.
Simona B. Lenic