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La luminosa costellazione dell’arte contemporanea

da Redazione

Alla Galleria Neon di Bologna il "Piccolo Stato" di Canarezza & Coro.

Tre attimi come i tre spigoli di un triangolo, forma perfetta e indeformabile. Tre respiri d’arte piccoli, ma solo sulla carta: la creatività e l’arte non si misurano in base alla superficie di una Nazione, ma più semplicemente sulla qualità degli artisti. E che artisti: alla Galleria Neon Campobase di via Zanardi – strada di Bologna già battuta da una trasmissione televisiva ma altrettanto conosciuta nel mondo universitario – si respira la ricerca, la necessità di dare visibilità alle grandi idee di “Piccolo Stato”, una mostra pensata da Rita Canarezza e Pier Paolo Coro, e curata da Roberto Daolio. All’ombra delle Due Torri felsinee – fino al 10 luglio – sono visibili tre progetti: una selezione di undici video imperniati sugli stereotipi dei piccoli Stati; sei video che raccontano una serie di interviste realizzate ad alcuni curatori d’arte contemporanea, responsabili istituzionali; due opere che interagiscono e specchiano il lavoro di Rita Canarezza e Pier Paolo Coro, ovvero una proiezione che contiene le parole “Piccolo Stato” in formato luminoso (led) evocativa trasposizione tra il ludico e l’effige spettacolare di un casinò o di un night club metropolitano e il grande manifesto (di dimensioni 150×100 cm.), che ‘doveva’ essere presentato alla Biennale d’Arte di Venezia.

IL PROGETTO

“Il progetto, che si avvale del sostegno della Fondazione San Marino – racconta Rita Canarezza – è nato nel 2004, e pone al centro il tema della complessità geoculturale del piccolo Stato”. Questo viaggio parte nel 2004 dalla piccola Repubblica di San Marino per approdare ad Andorra, Cipro, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro. “Lungo il viaggio – evidenzia Rita Canarezza – abbiamo incontrato numerosi artisti, curatori e rappresentanti istituzionali dei principali Musei d’Arte Contemporanea, Centri di Ricerca, Associazioni e Gruppi”. “La ricerca – prosegue Rita Canarezza – oltre a tracciare per la prima volta una mappatura d’insieme dell’attuale scena artistica delle ultime generazioni presenti in questi paesi, è l’occasione per percepire in modo critico ed originale anche alcuni aspetti inerenti la complessità geoculturale e geopolitica, per tratti enigmatica, stereotipata e non, tra illusione e realtà, che avvolge molto del senso comune quando si argomenta o si parla di ‘piccoli Stati’ o di ‘micro-realtà’. Ne è emerso un insolito e vitale quadro contemporaneo di antiche e nuove respublicae, città autonome, Stati, principati ed enclave territoriali; ‘piccoli’ perché tutti con meno di un milione di abitanti. Una piccolissima costellazione disseminata e circoscritta nell’odierna visione dell’Europa – conclude l’artista – in cui tuttavia, nella sua reticolare complessità, trovano spazio il sorgere di particolari musei d’arte contemporanea e, non ultima, la necessità di pensare il contemporaneo con strategie, non obsolete ed aperte, per lo sviluppo e la diffusione dell’arte”. La mostra, che è stata inaugurata a fine maggio (il giorno 28) e che rimarrà aperta fino al 10 luglio, sta avendo ottimi riscontri.

LA MISSION

“Tra i visitatori che hanno osservato la mostra – evidenzia Pier Paolo Coro – ampia è stata la presenza di studenti dell’Accademia e del DAMS e di diversi curatori e critici. Il fil rouge che unisce gli artisti esposti è l’elemento relazionale che diventa in questo progetto l’elemento centrale, proprio per aprirsi a future collaborazioni. Si tratta, in estrema sintesi, di realtà eterogenee, di arti che transitano in diversi ambiti di ricerca, come il teatro e la musica ad esempio, che però parlano attraverso l’arte visiva”. Ad impreziosire il taglio del nastro, a fine maggio, la presenza Sigtryggur Berg Sigmarsson, un artista islandese che esplora con grandi risultati l’arte a 360 gradi e che a Bologna ha presentato una live action dal titolo “The important little man”. “Il micro e il macro – conclude Pier Paolo Coro – in ‘Piccolo Stato’ entrano in stretta connessione, ripercorrendo il processo storico dello sviluppo delle città, che nel tempo si è allargata”.

La mostra rimarrà aperta fino al 10 luglio, dalle ore 16 alle 20, tutti i giorni esclusi sabati e festivi. In altri orari e giorni solo su appuntamento. Per info: 051.5877068 oppure navigare nei siti www.littleconstallation.org e www.neoncampobase.com.

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