"Siamo in stand by, in attesa della sentenza definitiva del giudice di appello. Ma ribadisco che siamo comunque molto fiduciosi nella Giustizia. Speriamo vivamente che la questione sia risolta prima delle feste natalizie". Le dichiarazioni di Francesco Biordi, segretario generale pro tempore della Unione Sammarinese Lavoratori, a San Marino Fixing a metà dicembre, hanno sbagliato previsione di circa un mese. Come recita una nota dell’Unione Sammarinese Lavoratori dei giorni scorsi: "Dopo settanta lunghissimi giorni, si riparte".
Il 21 gennaio è stato notificato all’USL il provvedimento del Giudice d’Appello che ridà esecutività al decreto di riconoscimento giuridico della Unione Sammarinese dei Lavoratori emesso dal Magistrato del Lavoro il 30 settembre scorso e interrotto il 13 novembre 2008 per il ricorso presentato dalle altre due organizzazione sindacali CSdL e CDLS.
L’USL aveva ottenuto il riconoscimento agli inizi di ottobre dopo un altro precedente ricorso.
Da quel momento il cosiddetto “terzo sindacato”, aveva iniziato ad operare ottenendo anche dei distacchi e quindi dando operatività alla struttura: aveva attivato convenzioni con gli iscritti e chiesto la partecipazione ai tavoli delle trattative. Dopo alcune settimane la notizia di sospensione dell’attività in virtù di un appello presentato dalle altre sigle sindacali al giudice di secondo grado.
L’USL esulta naturalmente: “La libertà sindacale dei tanti lavoratori e lavoratrici che ci hanno dato fiducia è salva. Il processo resta aperto, l’auspicio è che il Giudice d’Appello giunga rapidamente alle sue decisioni conclusive”. “Nel frattempo, la decisione di ieri – continua la nota sindacale – ripara una grave ingiustizia: nessun paese democratico dovrebbe permettere che l’esercizio di un diritto fondamentale, quale è quello della libertà di associazione sindacale, venga “sospeso”, interrotto”.
“Neppure durante un processo d’appello, come quello in corso, al quale CSdL e CDLS sono ricorse con inconsistenti argomenti da azzeccagarbugli pur di bloccare un progetto di rinnovamento sindacale che non riescono proprio a mandar giù: quello realizzato dalla USL nella nostra Repubblica con la nascita, dopo oltre 50 anni, di una nuova organizzazione sindacale”.
“Una “sospensione” che ci ha enormemente danneggiato, che ci ha impedito di svolgere il nostro ruolo per settanta lunghissimi giorni, facendo cessare le agibilità sindacali appena ottenute con il riconoscimento giuridico e tenendoci fuori dai tavoli di trattativa per i rinnovi dei contratti e dalle Commissioni Istituzionali costituite con la nascita del nuovo Governo”.
“Una sospensione che però non ci ha impedito di continuare a mantenere ferma la nostra fiducia nella giustizia e a far vivere il nostro progetto di rinnovamento sindacale nella società sammarinese. Oggi, finalmente, si riparte: il riconoscimento giuridico della USL è ristabilito”.