C’è una sola strada che collega il Titano a Roma. E’ la strada maestra, che San Marino deve intraprendere con convinzione, senza concedersi dubbi o distrazioni, se vuole tornare a operare con serenità e competitività
Non è più tempo di guardare all’operato delle varie Procure, che facciano serenamente il loro lavoro, non è più il caso di cercare soluzione solo per le urgenze. E’ giunto il momento di lavorare seriamente per disegnare il nostro futuro serio dignitoso e basato sulla capaci professionali, sulla impresa, in poche parole una San Marino concretamente autonoma e competitiva. Tutto il resto verrà di conseguenza.
La crisi dei rapporti bilaterali è tangibile, se pure ondivaga. Ora gli ostacoli sono frapposti dai politici, ora dai tecnici. Adesso ad esempio i bastoni tra le ruote sono messi da Bankitalia, mentre dal Parlamento italiano si leva un coro in difesa di quella risorsa che è San Marino, Repubblica tradizionalmente amica.
Il problema è che il sistema finanziario di San Marino viene considerato a tutti gli effetti extra-Ue? E allora si deve prendere atto di questo e ricercare tutte quelle soluzioni tecniche capaci di garantire una normale operatività. Tutti quanti si devono allora rimboccare le maniche e lavorare per riuscire a contenere i costi a carico del sistema: mai come oggi è necessario creare un vero coordinamento, che metta fianco a fianco in prima linea gli attori protagonisti per un obiettivo comune, il rilancio del sistema stesso.
Infine una considerazione. E’ indubbio che questa situazione si sarebbe potuta evitare, o comunque limitare, se solo si fossero affrontate le singole questioni una per volta, a tempo debito. Non si sarebbe arrivati al giorno in cui inderogabilmente andare a trattare con l’Italia costretti a chinare il capo per via di anni di scelte non fatte. Ma è troppo tardi per piangersi addosso, ed è troppo importante impegnare al massimo tutte le energie per portare a casa un risultato utile, su cui partire per progettare un sereno domani per la Repubblica di San Marino.