Dopo la mostra nella sede dell’UNAS una nuova iniziativa.
Mani meticolose. Mani attente. Mani ruvide, segnate dal tempo. Mani precise, come solo quelle degli artigiani: grosse e delicate, sapienti, ferme. Mani operose che producono. Sono le mani degli artigiani, un bene prezioso e spesso dimenticato a cui è dedicata la mostra ospitata nella sede dell’UNAS, l’Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi, fino a fine febbraio. La galleria – appese ai muri una dozzina di scatti di grandi dimensioni, in bianco e nero, di forte impatto visivo – esalta l’opera dell’artigianato attraverso i suoi principali strumenti di lavoro: le dita. Che si muovono, levigate dall’usura. Che raccontano – senza mai far vedere i volti degli artigiani – storie di vita lontana, mestieri quasi scomparsi. Lavori preziosi, rari, come un libro che racconta il passato, come un salto verso l’universo dei nonni, quel mondo fatto di silenzi e di ore di esperienza, di parlate dialettali, di occhiate, di respiri. Un artigiano è colui che con passione, dedizione e professionalità crea dal nulla prodotti o servizi per tutta la popolazione. Un artigiano è tutto questo e anche molto di più. E’ quella mano, quelle mani, quei movimenti, oggi quasi misteriosi, magici, ma che riemergono con innata forza narrativa in questa mostra, e che raccontano il passato con il linguaggio del presente. Nell’artigianato sono le persone che con la loro creatività e operosità generano innovazione e sviluppo perché non sono ridotte a una risorsa umana, a un fattore della produzione: sono una risorsa nella loro integralità, nella loro capacità creativa e generativa. Le immagini in esposizione sono opera del giovane fotografo Laurent Bernardi, mentre la direzione artistica porta la firma di Loretta Menicucci. All’iniziativa seguiranno due progetti: la realizzazione di un calendario con gli scatti in esposizione e un lavoro che coinvolgerà le scuole medie della Repubblica.