Home FixingFixing E’ necessario progettare un diverso futuro per il Sistema Paese

E’ necessario progettare un diverso futuro per il Sistema Paese

da Redazione

La Repubblica di San Marino è arrivata con colpevole ritardo ad affrontare la questione del rapporto con l’Italia, nella fattispecie quella inerente alle regole e agli strumenti per la gestione dell’operatività del settore bancario e finanziario. E così oggi ci si trova a dover discutere con Roma – il Governo, Bankitalia, l’Associazione Bancaria Italiana – dopo che la macchina italiana si è già messa in moto, dopo che le decisioni sono state prese e che, in un modo o nell’altro, è stata stabilita qual è la posizione sammarinese, ovvero quella di un Paese estero con un sistema bancario estero a tutti gli effetti.

 

Si è arrivati a questo punto con un ritardo ingiustificabile, e anche Banca Centrale di San Marino non sta facendo nulla per aiutare il sistema (la recente presa di posizione è stata a dir poco sconcertante). Il punto è che è giunto il momento di smetterla, una volta per tutte, di piangersi addosso, per riuscire a trovare una via di uscita e incominciare a creare una progettualità per il futuro di San Marino. Per una volta si dovranno evitare i distinguo tra i vari soggetti in campo e lavorare – tutti quanti insieme – per trovare le soluzioni che permettano di gestire un’operatività rapida e sufficientemente efficiente. Si dovrà inevitabilmente affrontare anche il problema dei costi di questa operazione, ma è fondamentale prima riuscire a far funzionare il meccanismo, che oggi rischia il collasso. Alla politica non si chiede nulla di più di quelli che sono i suoi compiti: nominare il presidente di Banca Centrale (dopo 13 lunghi mesi), mettere in campo una Vigilanza efficiente, dare vita a tutti quegli accorgimenti tecnici necessari in questi casi e che possono venire soltanto dalla pubblica amministrazione.
San Marino sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia recente, complice anche la crisi internazionale. E allora tutti quanti, il Governo, l’opposizione, le forze economiche e sociali, sono chiamati ad un compito che richiede idee chiare e grande lungimiranza: quello di mettere in campo tutte le migliori ‘teste’, sammarinesi e non, per progettare il futuro del Paese.Si è arrivati a questo punto con un ritardo ingiustificabile, e anche Banca Centrale di San Marino non sta facendo nulla per aiutare il sistema (la recente presa di posizione è stata a dir poco sconcertante). Il punto è che è giunto il momento di smetterla, una volta per tutte, di piangersi addosso, per riuscire a trovare una via di uscita e incominciare a creare una progettualità per il futuro di San Marino. Per una volta si dovranno evitare i distinguo tra i vari soggetti in campo e lavorare – tutti quanti insieme – per trovare le soluzioni che permettano di gestire un’operatività rapida e sufficientemente efficiente. Si dovrà inevitabilmente affrontare anche il problema dei costi di questa operazione, ma è fondamentale prima riuscire a far funzionare il meccanismo, che oggi rischia il collasso. Alla politica non si chiede nulla di più di quelli che sono i suoi compiti: nominare il presidente di Banca Centrale (dopo 13 lunghi mesi), mettere in campo una Vigilanza efficiente, dare vita a tutti quegli accorgimenti tecnici necessari in questi casi e che possono venire soltanto dalla pubblica amministrazione.
San Marino sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia recente, complice anche la crisi internazionale. E allora tutti quanti, il Governo, l’opposizione, le forze economiche e sociali, sono chiamati ad un compito che richiede idee chiare e grande lungimiranza: quello di mettere in campo tutte le migliori ‘teste’, sammarinesi e non, per progettare il futuro del Paese.
 

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